A proposito delle più recenti pubblicazioni sullʼuso della Costituzione

Professore ordinario di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Brescia

ABSTRACT

ITA

Qual è lo spaccato offerto dalla dottrina a settanta anni dall’entrata in vigore della Costitu-zione repubblicana? L’analisi, che muove dalle recenti pubblicazioni sul tema, si rivolge alla di-stanza tra l’essere e il dover essere della Repubblica rispetto alle promesse e al compromesso contenuti nella Carta costituzionale. Pur riconoscendo, kantianamente, che la dimensione del dover essere è destinata per sua natura a rimanere una meta ideale piuttosto che un realistico punto di approdo, nondimeno la “disgregazione valoriale” della Costituzione rischia oggi di minare in radice la stessa attitudine orientatrice del precetto e del programma costituzionali. È la crisi, profonda, della Costituzione e del costituzionalismo; è la crisi della democrazia, dell’uguaglianza sostanziale (e politica), della cittadinanza inclusiva, dei partiti, del parlamenta-rismo equilibrato, dell’apertura internazionale. Se la struttura giuridica si rivela ancora oggi ina-spettatamente fluida e vitale (lo dimostrano bene la capacità di reazione e la flessibilità della forma di governo a fronte della crisi della democrazia dei partiti), nondimeno la fiducia della Comunità e dell’Apparato nel compromesso costituente va poco a poco scemando. E allora, per ritrovare la forza precettiva del patto costituzionale e, con essa, l’“ultrattività” della Carta del 1948 non si può che ripartire proprio dai principi fondamentali, riconoscendo l’intreccio pro-fondo che li lega insieme e la loro intrinseca capacità di mostrarci un’idea del futuro.

EN

Which insight is offered by the legal literature seventy years after the entry into force of the Republican Constitution? The analysis moves from the recent publications on the subject and addresses the distance between what the Republic is and what it ought to be compared to the promises and the compromise contained in the Constitution. Even if we recognize that the dimension of “what should be”, by its very nature, is destined to remain an ideal goal rather than a realistic point of arrival, nevertheless the “value disintegration” of the Constitution risks today to undermine the guiding attitude of the constitutional precept and program. It is the profound crisis of the Constitution and of constitutionalism; it is the crisis of the democracy, of the substantial (and political) equality, of the inclusive citizenship, of parties, of the balanced parliamentarianism, of the international openness. While the legal structure is still today unexpectedly fluid and vital (as well demonstrated by the capacity for reaction and the flexibility of the form of government in the face of the crisis of party democracy), nevertheless the trust of the Community and of the Apparatus in the constitutional compromise is gradually diminishing. So, in order to rediscover the substantive and effective force of the constitutional pact and the vitality of the Constitution of 1948, we can only start again from the fundamental principles, recognizing the deep interweaving that binds them together and their intrinsic capacity to show us an idea of the future.

Continua su PDF