FASCICOLO 2 | 2019
12 SETTEMBRE 2019Evoluzione e criticità del referendum costituzionale
di Luciana Pesole
Professoressa associata di Istituzioni di diritto pubblico - Università degli Studi di Perugia
211587 battutePDF
ABSTRACT
ITA
Il lavoro prende in esame l’istituto del referendum costituzionale nei tentativi di riforma (quasi tutti infruttuosi) che hanno caratterizzato gli ultimi decenni (dagli anni Novanta del secolo scorso ad oggi). Emerge in questo modo la tendenza a considerare l’intervento del corpo elettorale nel procedimento di revisione come elemento necessario e di carattere confermativo (vale a dire finalizzato a legittimare le scelte della maggioranza parlamentare). Ciò in contrasto con il disegno costituzionale originario che evidenzia, viceversa, la natura eventuale e la valenza oppositiva (rispetto alle scelte della maggioranza) del referendum costituzionale. La consultazione referendaria, inoltre, è stata pensata o attivata sempre con riferimento a riforme dall’oggetto molto ampio. Di conseguenza il quesito referendario ha assunto un contenuto non omogeneo, che ha spinto buona parte della dottrina a ritenere, da un lato, estensibile al referendum costituzionale il limite di ammissibilità elaborato dalla Corte costituzionale per il referendum abrogativo e, dall’altro, a considerare il potere di revisione previsto nella Costituzione italiana utilizzabile solo per revisioni puntuali e circoscritte. Il problema, però, non sembra risolvibile fissando limiti giuridici dai confini incerti, ma auspicando piuttosto un esercizio più corretto e responsabile del potere di revisione in ambito politico-parlamentare.
EN
The essay examines the institute of the constitutional referendum through the several attempts (most of them unsuccessful) to reform, which characterised the last decades (from the ’90s up to the present time). The trend is that the involvement of the electorate in the review procedure is considered as an essential element and to be confirmatory in nature (it means that it’s aimed at legitimating the choices of the parliamentary majority). This in contrast to the original constitutional principles, which highlight the prospective and opposing value (in comparison with the choices of the majority) of the constitutional referendum. Moreover, the referendum has always been conceived or activated with reference to some reforms concerning very broad subjects. Consequently, the referendum question has assumed a non-homogeneous content, which has led a large part of the doctrine to believe, on the one hand, that the limit of eligibility (elaborated by the Constitutional Court for the abrogative referendum) may be extended to the constitutional referendum, on the other hand, to consider the power of review (provided for by the Italian Constitution) applicable only to defined and precise revisions. The issue, however, doesn’t seem to be resolvable by imposing legal constraints with uncertain borders, but wishing for a more correct and responsible use of the power of review within the parliamentary and political framework.
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