Potentia e potestas tra ordinamento civilistico e ordinamento costituzionale: per una riflessione intorno ai modelli contrattualistici

Professore ordinario di Diritto costituzionale. Università degli Studi di Napoli “Federico II”

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Abstract

Ita

Potentia e potestas rappresentano le due polarità originarie del potere politico. La prima è forza vitale e costituente che promana dalla collettività e fonda la legittimità dell’ordinamento; la seconda è potere costituito, che tende a istituzionalizzare e normalizzare quella stessa energia istituente entro forme e meccanismi di governo. Il saggio analizza la tensione costante tra queste due dimensioni (la potentia della società e la potestas delle istituzioni) come chiave di lettura della forma di Stato costituzionale moderno. A partire dal disallineamento tra l’ordinamento civilistico e quello costituzionale e, attraverso il paradigma della proprietà, si mostra come la normazione giuridica, quando chiusa nella logica della potestas, tradisca la sua vocazione democratica, mentre si rinnova ogni volta che incontra la potentia sociale, creativa e partecipativa. In questo senso, il contratto sociale può essere inteso non come vincolo rigido, ma come spazio di mediazione dinamica tra diritto vivente, diritto positivo e prassi costituzionalmente orientate dei cittadini. La riflessione, allora, si estende al rapporto tra forma di Stato e modelli partecipativi, mostrando come la cessione progressiva della potentia alla potestas (attraverso processi di privatizzazione, tecnicizzazione e depoliticizzazione del diritto) rappresenti, oggi, il centro di gravità della democrazia della rappresentanza.

En

Potentia and potestas represent the two original polarities of political power. The former is a vital and constituent force emanating from the community, grounding the legitimacy of the legal order; the latter is constituted power, which tends to institutionalize and normalize that same creative energy within established forms and mechanisms of government. The essay examines the persistent tension between these two dimensions (the potentia of society and the potestas of institutions) as a key to understanding the constitutional form of the modern State. Starting from the misalignment between the civil and constitutional orders, and through the paradigm of property, it argues that legal normativity, when enclosed within the logic of potestas, betrays its democratic vocation, while it regenerates itself whenever it encounters the social, creative, and participatory potentia. In this perspective, the social contract may be understood not as a rigid bond but as a dynamic space of mediation between living law, positive law, and constitutionally oriented civic practices. The reflection thus extends to the relationship between the form of the State and participatory models, showing how the gradual transfer of potentia to potestas (through processes of privatization, technicization, and depoliticization of law) today constitutes the gravitational center of the representative democracy.