L’ultima lezione. Come ho pensato di poter conciliare la politica rivoluzionaria e la scientificità della professione di giurista

 

Oggi, 4 maggio 2011, termina il corso di istituzioni di diritto pubblico dell’anno accademico 2010-2011; il 31 ottobre 2011 andrò obbligatoriamente in pensione; questa è dunque l’ultima mia lezione come professore universitario di ruolo.

Non so se la scelta del tema della ultima mia lezione vi parrà opportuna, e comunque la cosa qui non ha importanza: dedico la mia ultima ora di lezione come professore di ruolo anzitutto e soprattutto a me stesso, sperando che piaccia anche a voi. Intendo spiegare in questa lezione come è stato possibile a me, dall’inizio della mia professione di professore universitario fino ad oggi, ritenersi ad un tempo un rivoluzionario, praticare per qualche tempo (ormai molto lontano) quel poco di politica rivoluzionaria (non di rivoluzione, sia ben chiaro) che credevo allora giusta e proporzionata ai tempi, e nello stesso tempo pretendere di studiare ed insegnare diritto, e non un diritto quale che sia, ma il diritto concepito col massimo di scientificità di cui ero capace e con l’ambizione di convincere lettori ed ascoltatori sul fatto che, intorno a ciascuna specifica questione giuridica che trattavo, la mia era la soluzione migliore possibile.

Continua su PDF