Bundesverfassungsgericht e atti europei ultra vires: cultura costituzionale e tradizione economica

Professoressa associata di Diritto pubblico comparato Sapienza Università di Roma

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Abstract

Ita

Il contributo esamina i presupposti di cultura costituzionale e tradizione economica sottesi alla recente sentenza del Bundesverfassungsgericht sul programma PSPP della Banca centrale europea e – più a monte – alle metafore della politica economica “sana” e della “comunità di stabilità”. L’articolo illustra dapprima il ruolo giocato dal principio di proporzionalità e dal ricorso all’argomento comparativo nella decisione, per poi evidenziare la particolarità della posizione del BVerfG negli assetti costituzionali tedeschi e le diverse declinazioni assunte in questo contesto dal principio dello stato di diritto. Il saggio si focalizza in seguito sul radicamento in Germania della tradizione ordoliberale, che ha influenzato la codificazione, da parte del Trattato di Maastricht, della separazione tra politica economica e politica monetaria; essa tende inoltre a interpretare in maniera più riduttiva la portata del principio dello stato sociale. Un ulteriore elemento considerato è il rinnovato interesse con cui la dottrina giuspubblicistica sta guardando al tema della statualità, vista come un rifugio e una protezione rispetto alle sfide degli ultimi decenni (globalizzazione, multiculturalismo, pluralizzazione degli stili di  vita, crisi dello stato sociale), e come il luogo dove collocare i rapporti di imputazione della responsabilità politica. Questi presupposti aiutano a spiegare perché la giurisprudenza del Tribunale costituzionale ha sempre di più sottolineato la necessità che i trasferimenti (diretti o indiretti) di risorse ad altri paesi europei vengano previamente legittimati dal Bundestag. Ma tale giurisprudenza ha altresì rafforzato alcune asimmetrie all’interno dell’Unione europea, riguardanti l’effettività del principio democratico e dei diritti sociali, come è evidenziato nell’ultima parte del lavoro.

En

The essay examines some premises of constitutional culture and economic tradition underlying the recent BVerfG’s judgment on the PSPP program of the European Central Bank, as well as metaphors such as the “sound” political economy and the “community of stability”. First, the article addresses the principle of proportionality and the ostensible use of foreign precedents by the German Constitutional Court. Second, it shows the special position of the BVerfG in the German constitutional organization and the various meanings of the principle of the Rechtsstaat. Third, the paper analyzes the German tradition of ordoliberalism, which influenced the codification, by the Maastricht Treaty, of the separation betwen economic and monetary policy. Furthermore, this tradition tends to understand narrowly the principle of the Sozialstaat. Fourth, a statist Reinassance is detected, according to which the state is a refuge and protection against multiple challenges, and as the place where political responsibility is articulated. All these assumptions help explain why the BVerfG’s case law has increasingly stressed the need that (direct or indirect) transfer of money to other European countries are previously legitimated by the Bundestag. But this case-law has also strengthened – fifth – some asymmetries within the EU, concerning he effectiveness of the democratic principle and social rights.

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