Il grottesco nella meccanica del potere

Presentazione

di Luciano Patruno

Proporre in lettura questa pagina di Foucault, estratta dal suo Corso al Collège de France del 1974-1975*, vuol essere, anzitutto, un invito ad accostarsi all’intero arco di lezioni dedicato dal filosofo francese agli “anormali”, anche per scoprire che il “giuridico”, senza l’analisi dei dispositivi di potere che lo attraversano, può sì essere edificante, ma spesso cieco e, talvolta, autocompiaciuto. Ciò che si può ricavare, dalle poche righe qui riportate, è che l’indegnità del potere – soprattutto quando esso si fa farsa e diventa grottesco – non ne diminuisce gli effetti ma, se possibile, li moltiplica. La maschera clownesca del sovrano mostra il rigore violento del potere, la sua capacità di funzionare smisuratamente eppure con efficacia, il suo stesso modo d’essere arbitrario eppure incisivo, interrogandoci, più a fondo, proprio sul ruolo del diritto e sulla sua funzione, talora, meramente consolatoria.

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