I provvedimenti in tema di giustizia del Governo Berlusconi: dalla sospensione dei processi alla limitazione delle intercettazioni telefoniche

 

  1. La questione della sospensione dei processi penali è venuta in rilievo in questi ultimi giorni sotto diversi profili. Anzitutto, in sede di conversione del decreto legge 23 maggio 2008, n. 92, recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”, è stato proposto e approvato dal Senato l’emendamento “sospendi-processi”, presentato dagli onorevoli Berselli e Vizzini. L’art. 2-ter, introdotto in sede di conversione, prevede, tra l’altro, la immediata sospensione, per la durata di un anno, dei processi penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002, che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell’udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado. La sospensione riguarda una serie di reati per i quali è prevista una pena inferiore ai dieci anni di reclusione. Sono esclusi dalla sospensione i processi in cui gli imputati sono detenuti, quelli per terrorismo, contro i minori, di criminalità organizzata e quelli commessi in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. L’imputato può richiedere al Presidente del Tribunale di non sospendere il processo. La parte civile costituita può trasferire l’azione in sede civile. Per i processi che andrebbero sospesi, le parti possono proporre patteggiamento, anche se la richiesta è già stata presentata o sono scaduti i termini. La prescrizione riprende il suo corso dal giorno in cui è cessata la sospensione.

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