La retroattività bilanciabile.Ragionando intorno alla sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale

Dottoranda di ricerca in Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Roma Tre

ABSTRACT

Il lavoro si incentra sulla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, con la quale è stata dichiarata l’incostituzionalità della legge elettorale. Tra i molti profili di interesse della decisione, quello su cui si sviluppa la riflessione è la gestione degli effetti temporali della pronuncia di accoglimento. Cogliendo l’occasione per riprendere il dibattito circa l’esistenza del potere della Corte di modulare l’efficacia temporale delle proprie decisioni, l’analisi è volta ad indagare se, nella recente pronuncia, siano individuabili quelle condizioni che si ritengono necessarie affinché possa opportunamente esercitare tale potere, così allontanandosi dalla automatica “retroattività” degli effetti dell’incostituzionalità. Sul punto l’Autrice offre una riflessione critica, ragionando sugli argomenti posti a fondamento della soluzione prescelta dalla Corte – che, in concreto, si è risolta nella sostanziale neutralità della pronuncia rispetto al funzionamento delle Camere elette sulla base del c.d. Porcellum – e sulla proporzionalità degli esiti rispetto alle giustificazioni teoriche addotte. Si sofferma, infine, sulle possibili implicazioni della decisione rispetto ad eventuali futuri giudizi di costituzionalità che riguardino la legislazione elettorale.

The aim of the paper is to analyse the judgment no. 1/2014 of the Constitutional Court, that declared the unconstitutionality of the electoral law. The focus is, among other interesting aspects, the management of the temporal effects of the unconstitutionality of law. This case creates the occasion to reopen the debate around the existence of the power to reshape the temporal effects of the Court’s decisions; the analysis aims to verify if, in this judgment, there are valid justifications to give to the unconstitutionality different effects from ordinary ones. The elaboration of the arguments expressed by the Court brings the author to criticise these solutions, that concretely implied the prosecution of the Parliament’s activity, that being elected through an unconstitutional electoral law (so-called Porcellum), could be considered unconstitutional itself. The author considers also possible implications of this ruling in future constitutional judgments about the electoral law.

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