Sentenza Costa e Pavan: il giorno dopo. L’emersione del “desiderio” di concepire un figlio sano come paradigma delle interazioni tra diritto internazionale e diritto interno*

Ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico – Università degli Studi Roma Tre; ricercatrice di Diritto internazionale – Università Niccolò Cusano

Abstract

Il saggio si incentra sulla questione dell’ammissibilità del ricorso alla diagnosi pre-impianto per le coppie non sterili ma affette da patologie geneticamente trasmissibili, a seguito della sentenza Costa e Pavan resa dalla Corte EDU. La decisione rappresenta un’occasione significativa per analizzare lo stato dei rapporti fra diritto internazionale e diritto interno sotto la prospettiva sia dei rapporti fra le Corti, sia della tutela multilivello dei diritti. Emergono diversi elementi peculiari della pronuncia, come la condanna della Repubblica Italiana per incoerenza del sistema legislativo e il mancato esperimento dei ricorsi interni. Il lavoro si sofferma criticamente sul “seguito” della sentenza, dapprima, relativamente alla parità di trattamento fra soggetti ricorrenti e non ricorrenti, nel caso specifico, poi in riferimento alla configurabilità di un diritto o di un “desiderio” di concepire un figlio sano, in attesa della decisione che dovrà essere adottata dalla Corte costituzionale.

Having the judgement Costa and Pavan of the European Court of Human Rights as a starting point, this paper is focused on the possibility to allow to couples that are not infertile but are at high risk of transmitting a specific genetic disease to use the preimplantation genetic diagnosis. The judgment gives the opportunity to analyse the relationship between international law and national law from the point of view of the relationship between the Courts and of the multilevel protection of human rights. In fact, the judgment presents some particular aspects, such as the affirmation of responsibility of the Italian Republic for the violation of the ECHR because the italian legislation lacks consistency or such as the non exhaustion of local remedies. The paper criticizes the internal “following” of the judgment, first of all, in relation to the equal treatment between applicants and non applicants before national court, and, then, in relation to the possibility to elaborate a right or a “desire” to conceive a health son, waiting for the decision of the Constitutional Court.

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