Gli hosting providers tra doveri di diligenza professionale e assenza di un obbligo generale di sorveglianza sulle informazioni memorizzate

1. La responsabilità civile in Internet tra logiche del mercato e tutela dei diritti

L’inadeguatezza del sistema aquiliano tradizionale a fronteggiare nuove fattispecie di illecito, che ha già condotto, in passato, allo sviluppo di nuovi sistemi di responsabilità[1] nel campo dell’illecito extracontrattuale, risulta tanto più evidente in riferimento alla nuova realtà telematica, ove solo si consideri la forza invasiva della tecnologia digitale e la rivoluzione che l’avvento della stessa ha realizzato nell’elaborazione e nello scambio dei dati informativi e nella comunicazione interpersonale, mediante l’abbattimento di ogni distanza geografica e temporale e la completa delocalizzazione delle relazioni umane[2]. Tutto ciò ha determinato la necessità, avvertita in primo luogo a livello comunitario, di affiancare alle normative già esistenti – nel nostro ordinamento, la disciplina generale sulla responsabilità da fatto illecito, ex art. 2043 c.c. e, più in generale, le ordinarie regole della responsabilità civile – norme dettagliate e specifiche[3], ad altro contenuto tecnico[4], dedicate, appunto, al tema della responsabilità del prestatore di servizi nella società dell’informazione.

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