Il governo, il lavoro e la Costituzione nel c.d. “Jobs Act”*

Professore associato di Istituzioni di diritto pubblico – Università “Sapienza” di Roma

Abstract

La riforma del c.d. Jobs Act viene analizzata nel quadro delle riforme strutturali del mercato del lavoro, le cui origini sono ricondotte alle decisioni assunte a livello dell’Ue piuttosto che alla crisi economica in atto. L’articolo ripercorre quindi le fasi di approvazione dei due atti che costituiscono la riforma del Jobs Act, mettendo in evidenza le ripetute forzature delle regole costituzionali e la emarginazione del ruolo del Parlamento. In particolare, l’esame diacronico della riforma permette di evidenziare anche gli elementi di scarsa coerenza e discontinuità fra le successive fasi attuative del Jobs Act. Nella parte conclusiva la riforma viene criticamente valutata alla luce dei principi costituzionali di diritto del lavoro.

The so-called Jobs Act is analysed within the framework of structural reforms of labor market, originated more by decisions taken at EU level than because of the economic crisis. The article deals with any procedural step of Jobs Act’s reform adoption, highlighting the attitude of government decision repeatedly forcing constitutional rules and marginalization of Parliament. In particular, the diachronic examination of the reform’act also allows to check little consistency and discontinuity between it and its implementation. The essay analyses this reform’s act in the light of constitutional principles about labor law.


Sommario: 1. Introduzione: un necessario inquadramento delle trasformazioni del mercato del lavoro.  2.  Il progetto di modifica del mercato del lavoro, il c.d. “Jobs Act”, una scelta di procedimento.  3. Il contenuto del d.l. n. 34/2014 e la sua conversione in l. n. 78/2014. 4. Un primo bilancio del Jobs Act parte prima (d.l. n. 34/2014) per valutare il Jobs Act parte seconda (l. n. 183/2014). 5. Conclusioni. Il lavoro nella Costituzione oggi.

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