Dichiarazione contro l’ulteriore estensione delle immunità parlamentari e governative

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“Nella nostra qualità di professori di diritto costituzionale riteniamo di dover avvertire la pubblica opinione circa le inesattezze costituzionalistiche che sono state recentemente diffuse nel tentativo di estendere ulteriormente le prerogative parlamentari e le immunità dei titolari degli organi di governo.
Innanzi tutto, è inesatto che nei sistemi democratici chi governa non possa essere giudicato. Al riguardo è sufficiente ricordare le note sentenze della Corte suprema degli Stati Uniti (pronunciate nei casi Nixon vs. Fitzgerald del 1982 e Clinton vs. Jones del 1997), relative alle responsabilità del Presidente degli Stati Uniti per fatti posti in essere fuori dell’esercizio delle proprie funzioni.
E’ inoltre inesatto quanto ripetutamente riferito allo scopo di introdurre in Italia la c.d. soluzione spagnola, come se questa impedisse automaticamente la sottoponibilità del parlamentare a qualsivoglia procedimento giudiziario per l’intera durata del mandato. L’art. 71 della Costituzione spagnola prevede soltanto l’istituto dell’autorizzazione a procedere per i soli procedimenti penali. A ciò si aggiunga che l’interpretazione di tale norma, da parte del Tribunale costituzionale spagnolo, è assolutamente rigorosa sia nell’affermare che il diniego dell’autorizzazione a procedere, da parte del Parlamento, deve presupporre la sussistenza di un intento persecutorio da parte dell’accusa; sia nel determinare il nesso funzionale che, ai fini dell’insindacabilità, deve intercorrere tra il fatto commesso e l’attività parlamentare.
Infine non possiamo non sottolineare che un ulteriore ampliamento delle immunità parlamentari si risolverebbe comunque in un inammissibile aggravamento del pregiudizio per i diritti fondamentali del soggetto privato controinteressato, incompatibile con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, come è comprovato dalle due recentissime decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo del 30 gennaio 2003, che, proprio per tali ragioni, ha condannato la Repubblica italiana nelle cause Cordova c. Italia (1) e Cordova c. Italia (2)”.

Lorenza Carlassare (Padova), Alessandro Pace (Roma “La Sapienza”), Roberto Romboli (Pisa), Mario Dogliani (Torino), Alessandro Pizzorusso (Pisa), Gaetano Azzariti (Roma “La Sapienza”), Roberto Zaccaria (Firenze), Leopoldo Elia (Roma “La Sapienza”), Antonino Spadaro (Calabria), Sergio Stammati (Napoli), Federico Sorrentino (Roma “La Sapienza”), Fulco Lanchester (Roma “La Sapienza”), Gianni Ferrara (Roma “La Sapienza”), Antonio Ruggeri (Messina), Roberto Bin (Ferrara), Cesare Pinelli (Macerata), Gaetano Silvestri (Messina), Giuditta Brunelli (Ferrara), Andrea Pugiotto (Ferrara), Silvio Gambino (Calabria), Angel Antonio Cervati (Roma “La Sapienza”), Guerino D’Ignazio (Calabria), Michela Manetti (Siena), Albino Saccomanno (Calabria), Adele Anzon (Roma “Tor Vergata”), Fernando Puzzo (Calabria), Barbara Pezzini (Bergamo), Paolo Passaglia (Pisa), Ernesto Bettinelli (Pavia), Marco Olivetti (Foggia), Rolando Tarchi (Pisa), Elena Malfatti (Pisa), Agatino Cariola (Catania), Antonio D’Andrea (Brescia), Antonio Saitta (Messina), Michele Carducci (Lecce), Giuseppe Verde (Palermo), Giuseppe Volpe (Pisa), Enrico Grosso (Piemonte orientale), Tania Groppi (Siena), Giuseppe Ugo Rescigno (Roma “La Sapienza”), Roberto Miccù (Roma “La Sapienza”), Angelo Rinella (Roma LUMSA), Saulle Panizza (Pisa), Stefano Sicardi (Torino), Emanuele Rossi (Pisa), Rosanna Tosi (Padova), Elisabetta Palici di Suni (Torino), Alfonso di Giovine (Torino), Giuseppe Floridia (Genova), Francesco Bilancia (Pescara), Paolo Caretti (Firenze), Stefano Merlini (Firenze), Francesco Rigano (Pavia), Alessandro Torre (Bari), Marina Calamo Specchia (Bari), Vittorio Angiolini (Milano), Alberto Lucarelli (Napoli), Paolo Cavaleri (Verona); Vincenzo Atripaldi (Roma “La Sapienza”), Franco Teresi (Palermo), Laura Lorello (Palermo), Maria Cristina Grisolia (Firenze), Claudio De Fiores (Napoli), Stefano maria Cicconetti (Roma Tre), Roberto Borrello (Siena), Raffaella Niro (Macerata), Fabrizio Politi (L’Aquila), Giorgio Berti (Milano Cattolica), Alessandro Mangia (Piacenza Cattolica), Maurizio Pedrazza Gorlero (Verona), Alessandro Mazzitelli (Calabria), Antonio Reposo (Padova), Luigi Ventura (Messina), Salvatore Bellomia (Roma Tre), Paolo Ridola (Roma “La Sapienza”), Enzo Balboni (Milano Cattolica).

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