La legge elettorale, e oltre*

Professore ordinario di Storia delle dottrine politiche – Università degli Studi di Bologna

Abstract

Nell’articolo si afferma che la stabilità politica non è questione imputabile soltanto a una legge elettorale, come se essa potesse generare meccanicamente governabilità. È, infatti, opinabile che la legge elettorale debba garantire la governabilità e/o il bipolarismo. Il nodo è da rinvenirsi, invece, nel rapporto tra rappresentanza politica, partiti e concezioni della democrazia: tre punti imprescindibili da cui partire quando si ragiona di leggi elettorali. A queste non può demandarsi il compito di stabilizzare e rivitalizzare il sistema politico, magari in senso leaderistico, così come non può pensarsi che esse debbano semplificarlo, prescindendo dalla complessità sociale e dal conflitto politico. In questa direzione sembra, invece, muoversi la proposta di legge elettorale condivisa da Renzi e Berlusconi.

In the article it’s maintained that political stability cannot be dependent only on an electoral law, committed to mechanically generated governability. Indeed, it is arguable that the electoral law must guarantee governability or a bipolar political system. On the contrary, the problem concerns the relationship between political representation, political parties and ideas of democracy, three essential points to start from when electoral laws are at stake. It is misleading to ask electoral laws the task of stabilizing and regenerating the political system, even in a “leaderistic” sense, as well as they should not simplify it, regardless of social complexity and political conflicts. It seems instead that the electoral law proposed by Renzi and Berlusconi is moving in this direction.

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