La riforma Renzi-Boschi: governo forte, Costituzione debole

Professore emerito nell’Università di Napoli Federico II

Abstract

La riforma costituzionale appena approvata è ispirata dall’intento di condurre profondi mutamenti nel sistema della Costituzione italiana del 1948. Gli esiti saranno un drastico rafforzamento del Governo e del Primo ministro a scapito di un radicale indebolimento delle istituzioni parlamentari. Esiti aggravati dai meccanismi introdotti dalla nuova legge elettorale (l. 52/2015). In conseguenza di queste scelte sono a rischio i valori costituzionali cardine della partecipazione del popolo e della rappresentanza politica.

The recently approved constitutional reform is aimed at a dramatic modification of the structural layout of the 1948 Constitution. It ends up in a stronger Government and Prime Minister, and a correspondingly much weaker Parliament. This is especially clear when the new electoral law (52/2015) is taken into account. As a consequence, the cornerstone constitutional values of democratic participation and political representation are at risk


Sommario. 1. Premessa – 1.1.  La data del voto popolare. 1.2. Quesiti parziali?  – 2. Questioni di metodo. 2.1. La mancanza di legittimazione del Parlamento in carica. 2.2. L’iniziativa del Governo. 2.3. Una riforma e un referendum che dividono il paese. – 3. Questioni di merito. 3.1. Il Senato non elettivo e i costi della politica. 3.2. il nuovo Senato e la rappresentanza politica. 3.3. Il bicameralismo differenziato .- 4. Riforma costituzionale e Italicum. – 5. Gli strumenti di democrazia diretta. – 6. Un argine alle cattive riforme: i referendum. – Bibliografia.

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