Taking Back Control? Appeals to the People in the Aftermath of the UK’s Referendum on EU Membership

Assistant Professor in Law – University of York

Abstract

On 23 June 2016 the British people voted by 52% to 48% to leave the European Union, dividing the country. While the way forward is still unclear, this contribution lays out the legal framework surrounding the referendum and analyses appeals to the people in the immediate aftermath of the outcome. The article discusses the UK’s less-than-clear-cut ‘constitutional requirements’ for the purposes of activating the withdrawal process under Article 50 of the Treaty on European Union and the extent of executive or parliamentary approval needed. An original content analysis of the first speeches of political leaders as the referendum result became clear reveals intriguing contradictions, lending weight to the view that this was a Pyrrhic victory for the leaders of the Leave campaign who wanted to ‘Take Back Control’. Paradoxically, the ensuing loss of power in leaving the EU may turn out to be entirely at odds with what voters intended. Given the false and misleading claims made during the demagogic campaign, the article also outlines some proposals for the conduct of future referenda.

Il 23 giugno 2016 il popolo inglese ha votato 52% contro 48% a favore dell’uscita del Regno Unito dall’UE, dividendo il Paese. Poiché il seguito istituzionale di tale decisione non è ancora chiaro, il saggio tenta di definire l’inquadramento giuridico del referendum ed analizza il tenore degli appelli al popolo nell’immediato dopo voto. L’articolo analizza, inoltre, il poco chiaro assetto normativo che disciplina l’attivazione, da parte del Regno Unito, della procedura di cui all’art. 50 del Trattato UE ed i ruoli rispettivi del Parlamento e del governo. Una prima lettura dei contenuti dei discorsi politici dei leaders protagonisti della vicenda sembra in realtà rivelare che per i sostenitori dell’uscita dall’UE si tratti in realtà di una tipica vittoria di Pirro. Paradossalmente potrebbe accadere che la perdita di potere politico conseguente all’uscita dall’UE si riveli in forte contraddizione con ciò che gli elettori ritenevano dovesse accadere. A fronte delle false ed ingannevoli prese di posizione durante la campagna referendaria, fortemente demagogica, l’articolo elabora infine alcune proposte per un più corretto utilizzo, in futuro, dell’istituto referendario.

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