Il “cammino segreto” di un bambino indiano in fuga dal Canada che rifiutava le minoranze

Assegnista di ricerca in Diritto internazionale. Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

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Abstract

Ita

La storia di Chanie Wenjack, un bambino indiano atteso a dodici anni da una terribile fine nel tentativo di fuggire da una residential school, assume una forza emblematica. Diventa un simbolo del genocidio culturale commesso, sin dall’epoca coloniale, dal governo canadese e dalle Chiese, responsabili di gravi crimini verso i giovani nativi di Prime Nazioni, Inuit e Métis. L’articolo ripercorre il “cammino segreto” di Chanie e il suo evolversi attraverso più mass media, linguaggi e generi narrativi che prodigiosamente si susseguono nel tempo. Dal servizio di un settimanale sulla morte solitaria del piccolo indiano arrivano, verso la fine degli anni Sessanta, i primi segnali di metamorfosi nell’approccio nei riguardi dei nativi. Abbandonati gli intenti di assimilazione forzata propri della mentalità coloniale, il Canada perviene ad una consapevolezza dei danni provocati, presenta pubbliche scuse ai nativi e costituisce una Commissione per la verità e la riconciliazione. La storia di Chanie trova, mezzo secolo dopo, nuova linfa prima in un concept album, poi in una graphic novel e, infine, in un film di animazione: The Secret Path. Il cartone animato, grazie alla dimensione cross-mediale, alla colonna sonora e alla forza metaforica che ne contraddistinguono il linguaggio, riesce a comunicare alle nuove generazioni e all’opinione pubblica la memoria di crimini fino ad allora tenuti all’oscuro. The Secret Path rappresenta, insieme ad altre forme di espressione artistica, quali film, graphic novel e libri, un piccolo modello per creare e formare la memoria storica, un ingrediente indispensabile nel delicato percorso di giustizia di transizione che il Paese ha intrapreso.

En

The story of Charlie Wenjack, an Indian child who met a terrible fate at the age of twelve while trying to escape from a residential school, becomes a symbol of the cultural genocide committed by the Canadian government and the churches. The article traces Chanie’s secret path and its evolution through multiple media, languages and narrative genres that prodigiously follow one another over time. A weekly newspaper report on the lonely death of the little Indian is the sign of a metamorphosis in the approach towards the natives. Canada gradually became aware of the damages caused, made a public apology to the natives and set up a Truth and Reconciliation Commission. Half a century later, the story finds new life first in a concept album, then in a graphic novel and finally in a cartoon: The Secret Path. The cartoon succeeds in communicating to the new generations and public opinion the memory of crimes until then kept in the dark. The Secret Path represents a small model for creating and shaping historical memory, an indispensable ingredient in the difficult path of transitional justice that Canada has undertaken.