Il fallimento della Costituzione europea. Note a margine del Trattato di Lisbona.

 

SOMMARIO: 1. La rinuncia di Lisbona. Breve cronaca di un fallimento annunciato. – 2. Da Maastricht a Lisbona. Ovvero: dai Trattati alla Costituzione e dalla Costituzione ai Trattati. – 3. Le tesi habermasiane e la retorica “intellettuale” sull’Europa. – 4. L’art. 16 della Déclaration des droits quale matrice esclusiva del concetto di costituzione – 5. Le ambiguità di un progetto costituzionale senza pathos. – 6. I luoghi comuni dell’habermasismo all’italiana. – 7. L’evanescente identità dell’Unione europea. – 8. I rischi di una Europa “antisovrana”. – 9. Diritti versus democrazia? – 10. Il mito delle “costituzioni senza Stato” come reazione alle degenerazioni delle costituzioni statali. Un falso problema. – 11. Il mito delle “costituzioni senza Stato” come reazione alla “morte dello Stato”. Un problema falso. – 12. Per una fondazione democratica dell’Europa. – 13. L’Unione europea contro l’identità europea? – 14. Quale prospettiva costituzionale per l’Europa – 15. Una breve postilla

1. La rinuncia di Lisbona. Breve cronaca di un fallimento annunciato

Il 23 giugno 2007, un documento allegato alle Conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo (21-22 giugno), annuncia: “The constitutional concept, which consisted in repealing all existing Treaties ad replacing them by a single text called “Constitution”, is abandoned[1]. Una presa di posizione netta e destinata a suscitare non poche riserve fra i più tenaci assertori del processo costituzionale europeo[2], molti dei quali colti di sorpresa nell’apprendere altresì gli inconsueti contenuti del nuovo mandato che il Consiglio, in quella stessa occasione, si apprestava ad affidare alla Conferenza intergovernativa: la predisposizione di un nuovo trattato “riformato” la cui “terminologia avrebbe dovuto riflettere questo cambiamento: il termine ‘Costituzione’ non sarà più usato”.

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