La “riesumazione” dell’accattonaggio (art. 669-bis c.p. dopo la l.n. 132/2018). Ovvero il continuum tra legislazione fascista e “pacchetti sicurezza”

Dottoranda di ricerca in Diritto penale – Università degli Studi di Salerno

Continua su PDF

ABSTRACT
ITA

La reintroduzione della figura criminosa dell’accattonaggio ad opera del recente “pacchetto sicurezza” (l. n. 132/2018) ribadisce, in linea con i precedenti interventi legislativi in materia di sicurezza pubblica, un marcato ampliamento del ruolo del diritto penale. In particolare il legislatore, anziché propendere per un intervento più meditato sull’eziologia criminale, ricorre ad un uso simbolico dello strumento penale attraverso la strumentalizzazione della paura diffusa. La criminalizzazione della mendicità (art. 669-bis c.p.), quantunque molesta, può trovare posto solo all’interno di arcaiche forme di diritto penale d’autore. Il mendicante, non diversamente da prostitute, extracomunitari, rom, va punito perché, secondo una pericolosa equazione, soggetto socialmente pericoloso. Un tale meccanismo, però, si pone in contrasto con le disposizioni costituzionali; in particolare con l’art. 38 che prescrive politiche inclusive delle fasce più povere della società e non sbrigativi interventi ad excludendum. Anteporre la sanzione penale ai doveri di solidarietà finisce per concretizzare una ingiustificata negazione della persona, prima ancora che dello Stato sociale di diritto o di un diritto penale del fatto di derivazione costituzionale.

EN

The re-introduction of the criminal figure of mendicancy in the recent ‘safety package’ (Law no. 132/2018) reiterates, in line with previous legislative interventions on public safety, a marked expansion of the role played by criminal law. In particular, rather than being inclined to opting for a more meditated approach with regard to the aetiology of crime, the legislator resorts to a symbolic use of the criminal law instrument through the exploitation of widespread fear. Although the criminalisation of mendicancy (Article 669-bis of the Italian criminal code) may appear somewhat annoying, a place for it can only be found within archaic forms of signature criminal law. Just as prostitutes, third-country nationals and the Roma citizens, the beggar must also be punished due to the fact that, according to a dangerous equation, he/she is to be considered a socially-dangerous individual. However, such a mechanism is inconsistent with constitutional provisions; in particular with Article 38 that prescribes inclusive policies for the most disadvantages sections of society alongside non-cursory ad excludendum interventions. Putting a criminal penalty before duties of solidarity ultimately leads to realising an unjustified negation of the individual, even before the Welfare State based on the rule of law or criminal law with regard to constitutional derivation.

Continua su PDF