I conflitti nella prospettiva della teoria generale delle fonti del diritto nel caso della disciplina eurounitaria della finanza pubblica

*Borsista di ricerca presso il Laboratorio dei diritti fondamentali di Torino – **Professoressa associata di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Torino

Abstract

Intendendo per deformalizzazione dell’ordinamento giuridico un complesso di fenomeni che al contempo realizzano e manifestano la crisi dell’artificialismo politico (e cioè del tratto costitutivo del diritto moderno, in generale, e del carattere normativo delle costituzioni, in particolare), il contributo è dedicato all’indagine di tale fenomeno nel campo della disciplina europea della finanza pubblica, alla luce degli assunti tradizionali della teoria generale delle fonti. Nel rinvenirne le tracce e nell’evidenziarne gli strumenti (come la fuga dai Trattati o l’ampio uso di norme di soft law) e le principali conseguenze sull’assetto dei rapporti tra i poteri (tanto sul piano sovranazionale quanto su quello interno), lo studio di caso porta ad avanzare preoccupazioni circa il grado di legittimazione e la stessa possibilità di tenuta di un avanzamento dell’integrazione europea condotto su tali – troppo evanescenti – basi. Il fine è, altresì, quello di sottoporre a critica gli argomenti utilizzati dalle retoriche dell’emersione di un global law without a state e della natura sui generis del “modello costituzionale europeo”, evidenziandone invece i rischi sotto il profilo di una totale rescissione dei vincoli che il costituzionalismo – proprio tramite le istanze di formalizzazione e grazie alla mediazione del conflitto politico – aveva efficacemente posto al potere

First of all, the paper proposes to refer in terms of “de-formalization” to the complex of phenomena which are currently showing and achieving the crisis of the Modern Age idea of the inevitably artificial foundations of law. Then, characteristics and consequences of this particular situation are investigated in the background of European law and in the specific field of the coordination of Member States’ national fiscal policies, but mostly from the point of view of the traditional categories of public general theory of law. Indeed, the processes underway are all but irrelevant for public general theory of law, especially when they lead European institutions to act out of the limits fixed by the Treaties or through a kind of norms – i.e. soft law – which is even hardly comprehensible from its traditional perspective. At stake, in the end, is the very possibility to achieve European integration on these – too feeble – bases and to describe it as an harmonious and conflict-free process, showing the rise of some kind of “global law without a State” or “European constitutional model”. It is, moreover, the possibility to keep limiting power, a (still and unprecedentedly necessary) task that, until now, constitutionalism has proved to be able to fulfil

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