Libertà d’impresa e diritto del lavoro nell’Unione europea

Professore associato di Diritto del lavoro – Università degli Studi di Perugia

Abstract

L’autore analizza criticamente la recente giurisprudenza della Corte di giustizia sulla libertà contrattuale dell’imprenditore come limite al potere degli Stati membri di introdurre discipline protettive del lavoro subordinato dirette a stabilire standard di tutela più favorevoli rispetto a quelli previsti dalle direttive europee, proponendo una lettura alternativa dell’art. 16 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione.

This article offers a critical-contextual analysis of the recent case law of the European Court of Justice on the business-contractual freedom as an employers’ fundamental right against alleged disproportional employees’ job protection as provided for by national legislatures in the field of application of EU law. The author challenges such neoliberal understanding of the freedom of enterprise and argues for an alternative and more-balanced interpretation of Article 16 of the EU Charter of fundamental rights.


Sommario: 1. Introduzione. – 2. Embedded liberalism. – 3. Conflitti teorici e convergenze pratiche. – 4. Neoliberalism. – 5. Licenziare a Calcide. – 6. Unitas in pluralitate: per un’Unione europea più rispettosa delle varietà nazionali di capitalismo democratico.

1. . Introduzione.

«L’Unione europea si fonda su un’economia di libero mercato, il che implica che le imprese devono essere libere di gestire la propria attività nel modo che ritengono più opportuno. Ci si chiede, quindi, quali siano i limiti all’intervento degli Stati membri volto a garantire la sicurezza del lavoro per i lavoratori. Su tale questione la Corte è chiamata a pronunciarsi nell’ambito del presente rinvio pregiudiziale»[1].

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