Piano Marshall, Recovery fund e il containment americano verso la Cina Condizionalità, debito e potere

Professore ordinario in Istituzioni di diritto pubblico. Università degli Studi Guglielmo Marconi

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Abstract

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Il Recovery Fund è davvero il nuovo Piano Marshall, come si sente ormai ripetere sempre più spesso in molte sedi e contesti? Con l’obiettivo di verificare criticamente questo leitmotiv, il saggio dapprima ripercorre la natura, la struttura e le condizionalità del Piano Marshall, evidenziandone anche gli aspetti meno noti e dichiarati, anche in termini di strategie geopolitiche. In seguito analizza l’attuale Recovery Fund e il suo funzionamento, che sancisce inequivocabilmente il ritorno del “vincolo esterno” quale strumento di politica interna e, rivitalizzando almeno apparentemente l’Unione Europea, si inserisce in una più ampia dialettica fra neo-atlantismo, Build Back Better World (B3W) e Nuove Via della Seta (BRI). In questo contesto, il Recovery Fund, con similitudini, ma anche sostanziali differenze con il Piano Marshall, lungi dal costituire un “momento” davvero epocale, sembra aver assunto le caratteristiche di un’occasione mancata sulla strada della costruzione dell’Europa.

En

Is the Recovery Fund really the new Marshall Plan, as we hear more and more often in many places and contexts? With the aim of critically verifying this leitmotif, the essay first traces back the nature, the structure and the conditionalities of the Marshall Plan, also highlighting its less known and declared aspects, also in terms of geopolitical strategies. It then analyses the current Recovery Fund and its functioning, which unequivocally shows the return of the “vincolo esterno” as an instrument of internal policy and, revitalizing at least apparently the European Union, is part of a wider dialectic between Neo-Atlanticism, Build Back Better World (B3W) and Belt & Road Initiative (BRI). In this context, the Recovery Fund, with similarities but also substantial differences with the Marshall Plan, far from constituting a truly historic ‘moment’, rather seems to be a missed opportunity on the road to European construction.