Magistratura e governo: un interessante conflitto

Professore emerito di Diritto costituzionale – Università degli Studi di Padova

ABSTRACT

ITA

L’articolo indaga il complesso rapporto vigente nel nostro ordinamento fra potere giudiziario e potere esecutivo. Partendo dal conflitto di attribuzione sollevato di recente in relazione all’art. 18 del decreto legislativo n. 177 del 2016, l’Autrice ripercorre alcune tappe nell’evoluzione del conflitto fra magistratura e governo.

EN

The paper focuses on the problematic relations between the judiciary and the executive power in the Italian system. Starting from the constitutional judgment on article 18 of the legislative decree no. 177/2016, the essay anylises in a historical perspective the controversial relationship between the judiciary and government.


Sommario1. L’apertura della Corte; 2. Il rischio di possibili interferenze nell’esercizio dell’azione penale; 3. Un ricordo del passato: segretezza delle indagini e potere ispettivo del Ministro della giustizia; 4. L’insofferenza degli organi politici per l’indipendenza della Magistratura.

1. L’apertura della Corte

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Bari ha sollevato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri, in relazione all’art. 18, comma 5, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177: «il capo della polizia-direttore generale della pubblica sicurezza e i vertici delle altre Forze di polizia adottano apposite istruzioni attraverso cui i responsabili di ciascun presidio di polizia interessato, trasmettono alla propria scala gerarchica le notizie relative all’inoltro delle informative di reato all’autorità giudiziaria (…)» . Un conflitto dai profili nuovi i cui esiti possono avere rilevanti effetti e sul piano giuridico-costituzionale e su quello latamente politico[1].

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