L’affettività ristretta

Dottore di ricerca in Diritto Costituzionale – Università degli Studi Roma Tre

Abstract

In questo contributo l’autrice analizza il diritto all’affettività nell’esecuzione penale, al fine di farne emergere criticità e aspetti di dubbia compatibilità con il dettato costituzionale. Prendendo le mosse da un’indagine normativa e giurisprudenziale, l’analisi si concentra su due diritti che, ancora oggi, presentano diversi profili di dubbia costituzionalità: il diritto alla sessualità e il diritto alla genitorialità in carcere. Il quadro descritto è messo in relazione con le principali esperienze straniere al fine di far emergere – anche in termini comparatistici – l’irragionevolezza di alcune scelte del legislatore italiano in ordine al pieno godimento dei diritti presi in analisi.

In this paper, the author describes the right to affection in prison, in order to bring out critical points and questionable compatibility with the Italian Constitution. Starting from a study of statute law and judicial case-law, the analysis focuses on two rights that, hitherto, show different profiles of uncertain constitutionality: rights to sexuality and right to parenthood in prison. Finally, the author describes main foreign experiences in order to prove the irrationality of some choices in the italian law.


Sommario1. Sfera affettiva e pena detentiva. Riflessioni introduttive e inquadramento dell’indagine – 2. Tutela dei legami affettivi: dalla normativa penitenziaria ai principi giurisprudenziali – 3. Il mantenimento delle relazioni affettive familiari come posizione giuridica soggettiva. Il contributo della giurisprudenza di legittimità – 4. La sessualità intramuraria: un diritto negato – 5. Carcere e rapporto genitoriale: il diritto alla maternità/paternità nell’esecuzione penale – 6. Dall’Europa al Brasile: sistemi normativi a confronto – 7. Brevi riflessioni conclusive: verso una riforma della disciplina del diritto ai legami affettivi

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