Le identità e il carcere: donne, stranieri, minorenni

Assegnista di ricerca in Filosofia del diritto – Università di Roma Tre – Presidente di Antigone

Abstract

Il trattamento individualizzato è dalla nostra legge penitenziaria connesso ‘ai bisogni della personalità’. E’ questa una formula che rinvia a una nozione rischiosa di trattamento che assume un sapore clinico, pedagogico e disciplinare. Il sistema penitenziario invece necessiterebbe un cambio di paradigma che metta al centro i bisogni della persona anziché quelli della personalità. Un obiettivo riformatore che si persegue attraverso un’attenzione specifica a categorie di detenuti (donne, stranieri, minorenni) oggi invece sotto-stimate normativamente. Un contributo in questa direzione arriva dalla soft-law europea.

Our penitentiary law declares that personalized treatment is related to ‘personality needs’. This is a dangerous statement that refers to a merely clinical, pedagogical and correctional nature of treatment. A paradigmatic change of the prison system is needed, in order to focus primarily on person’s needs instead. A reformatory purpose that should be pursued with a specific attention to some prisoners’ groups (women, juveniles, foreign nationals) that are now underrated by the law. European soft-law gives a solid contribution in this sense.


Sommario. 1. Bisogni della personalità e bisogni della persona. 2. Identità e dignità. 3. Le identità nell’ordinamento penitenziario del 1975 e nel Regolamento del 2000. 4. Le donne. 5. Gli stranieri. 6. I minorenni

1.      Bisogni della personalità e bisogni della persona

È un’ipocrisia pensare che una norma, per sua natura astratta e generale, possa essere capace di occuparsi complessivamente e olisticamente dei bisogni profondi della singola persona. Ogni persona è il frutto di infinite caratteristiche, alcune delle quali non identificabili all’esterno. Solamente attraverso l’uso di categorie intermedie, seppur necessariamente anch’esse generiche, il diritto per approssimazione potrà avvicinarsi con meno astrazioni ed errori ai bisogni dell’individuo.

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